C’è un premio per tutti
Caffè Scorretto
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Si calcola che in Italia, tra piccoli, medi e grandi, i premi letterari abbiano superato la bella cifra di cinquemila e le sagre cosiddette paesane 40 mila, 5 per comune. Troppo e non tutto di qualità. Non c’è Pro Loco anche nell’Isola che non aspiri ad avere il suo “concorso” con conferenza appiccicata ai piatti e ai vini locali e, soprattutto, a giustificare il contributo regionale. Alle “cortes e cantine spalancate” la Sardegna da alcuni anni consegna le piazze e i balconi ai poeti e agli scrittori sardi e non solo. Non si tratta di una novità in assoluto quanto il ritorno a “su connotu” riveduto e corretto; in quelle stesse piazze dove un tempo duellavano in limba logudorese i grandi improvvisatori oggi poeti e scrittori raccontano l’Isola tra passato sacralizzato e futuro sconsacrato. La Regione seleziona o paga a semplice richiesta? Se non si riesce a separare il grano dalla pula finisce che il giorno dopo la serata sia ricordata più per la birretta e la pizza che per i bla bla sparati alle stelle. Qualche riflessione sui consuntivi è d’obbligo, doveroso. L’antica presunzione vuole gli italiani poeti, santi e navigatori; lasciando al calendario e al Registro navale il compito di certificare la lista dei secondi e dei terzi, per i poeti è sufficiente l’attestato di partecipazione destinato a finire sottovetro, come la nomina a cavaliere.