Bandana elettronica
Caffè Scorretto
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S ubitanea rivincita di Jannik Sinner su Carlos Alcaraz. Lo spagnolo, battendolo sul campo, gli ha soffiato la corona di re del tennis mondiale; gli hacker cinesi gliel’hanno restituita. Per loro è sempre lui la migliore racchetta in assoluto. Forse hanno preso alla lettera le parole di Alexander Bublik, anch’egli eccellente tennista, che ha definito Sinner «non umano»; forse credono che egli sia davvero, come alcuni giornalisti hanno scritto, un robot; qualunque sia il movente, sta di fatto che gli hanno carpito dati della sua personalità e della sua mente. Operando con grande abilità nel campo dell’informatica gli hacker hanno rubato le informazioni del sistema FocusCalm, cui Sinner ricorre al pari di altri campioni dello sport. Si tratta di una specie di bandana elettronica, che indossata durante le gare fornisce nozioni sull’attività cerebrale degli atleti. Sinner è uno dei pochi prescelti, unico tennista. Le sue onde cerebrali servirebbero, con un luciferino “copia e incolla”, a addestrare i soldati cinesi del futuro. La capacità di concentrazione e di previsione delle mosse dell’avversario da lui dimostrata, la sua lucidità nell’affrontare i momenti più difficili di una partita sono qualità che tornerebbero utili a ogni combattente in qualunque scenario di battaglia: in terra, in mare, in cielo. Ma, forse, non sull’erba. Dove Alcaraz ha spesso la meglio.