Magnificenza, memoria, autenticità. Ma anche turismo e cultura che si incrociano in una serie di itinerari che raccontano in modo autentico e ravvicinato l’arte, la storia e il fascino dei piccoli paesi meno noti dell’Isola. Storie di botteghe, di antichi mestieri e vestigia custoditi nel cuore di centri storici medievali e paesaggi indimenticabili.

I castelli. Uno dei più importanti castelli presenti nell’Isola, che i catalani nel Trecento non tardarono a definire come uno dei più forti e validi castelli della Sardegna, è quello del Goceano a Burgos. Costruito nel 1134 dal giudice Gonario di Torres su una rupe di granito alta 650 metri, isolata e inaccessibile sui versanti a nord e a est, doveva fungere da sentinella del passo che univa la media valle del Tirso a Campeda. Si possono osservare i resti delle tre cinta di mura e al centro della corte la massiccia torre quadrata alta 15 metri con rivestimenti di mattoni all’esterno e lastre di granito all’interno. Perfettamente conservata anche una cisterna per la raccolta delle acque. Non meno importante è il castello di Acquafredda, a Siliqua. Si erge su una collina di origine vulcanica essa stessa monumento naturale con il nome di Domo Andesitico di Acquafredda, derivata dal raffreddamento e dal consolidamento rapido della lava 27 milioni di anni fa. Il castello aveva una posizione strategica perché controllava l’accesso al Sulcis dal Cagliaritano, verso i ricchi giacimenti di argento, zinco e piombo di Iglesias. Nel novero dei castelli non può mancare Castelsardo dove esiste uno dei castelli meglio conservati che i Doria costruirono nel XII secolo in quella che allora era Castelgenovese, diventata poi Castelaragonese dopo la conquista nel XIV secolo da parte dei catalano-aragonesi. Spettacolare la vista sulla sottostante cala di Lu Grannaddu, oggi attrezzata a area verde e sede di concerti all’aperto.

Gli altri. Nell’affascinante esperienza alla scoperta della storia isolana, immancabili a Sassari fanno bella mostra di sé piazze e palazzi storici, nonché luoghi di cultura come il museo Sanna. Intramontabile, poi, il fascino dei bastioni di Alghero per lunghe passeggiate romantiche. Nel territorio del centro catalano da visitare anche i nuraghi Palmavera e Sant’Imbenia, il parco regionale di Porto Conte e la necropoli di Anghelu Ruju. Tra Sassarese e Logudoro sono in vetrina antiche dimore, monumenti religiosi e nuragici, musei e tradizioni secolari di Cossoine, Osilo, Ploaghe, Thiesi, Torralba e Usini, che propone anche il patrimonio immateriale di canto e danze. Non mancano, poi, le residenze nobiliari, come il palazzo Boyl di Milis.

Edifici storici. Sono tanti anche gli edifici di culto storici: la chiesa romanica di san Nicola di Trullas a Semestene, la cattedrale di San Pietro apostolo a Terralba, il duomo di Santa Maria a Oristano, l’ex cattedrale di san Pantaleo di Dolianova, Santa Maria di Sibiola a Serdiana, Sant’Antioco di Bisarcio a Ozieri, la basilica di Sant’Antioco, e la basilica di san Simplicio a Olbia. Nella parte più meridionale del Campidano, a Serdiana, a venti chilometri da Cagliari, noto per produzione di vini pregiati, tradizioni agropastorali, edifici storici e chiese, c’è la chiesa di santa Maria di Sibiola, un piccolo capolavoro d’arte romanica che si erge in una collina circondata da oliveti. Presenta due navate, ognuna con propri ingresso e abside, divise da arcate, e facciata di conci squadrati di vari colori.
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