Vorrei sapere quando e come si fa la diagnosi di asma grave e quali novità ci sono nella ricerca?

Per fare un esempio, è come un sacchetto di plastica intorno alla testa che si chiude improvvisamente e impedisce all'aria di entrare nei polmoni. Una sensazione continua di affanno, mancanza di respiro e peso sul torace. La paura che arrivino senza preavviso i cosiddetti "attacchi", che spesso portano all'utilizzo continuo di cortisonici o addirittura costringono a correre al pronto soccorso. Questo l'impatto dell'asma grave sulle migliaia di italiani che ne soffrono. Molte persone che soffrono di asma grave tendono a sottovalutare la propria patologia, intervenendo spesso con cicli di corticosteroidi che, non solo non controllano l'infiammazione, ma spesso producono seri effetti collaterali anche permanenti.

Le conseguenze sono riacutizzazioni sempre più frequenti e un rimodellamento delle vie aeree che, a sua volta, comporta una riduzione permanente della funzione polmonare e nuovi attacchi sempre più frequenti e gravi. Un controllo precoce e prolungato dei sintomi è quindi necessario per interrompere questo circolo vizioso che porta all'insufficienza respiratoria e alla perdita di controllo sulla propria vita. I progressi della ricerca scientifica sull'asma hanno consentito di determinare come, nel 50-70 per cento dei casi, alla base delle forme gravi vi sia un'infiammazione di tipo 2 dovuta alla reazione del sistema immunitario a fattori scatenanti, quali allergeni, virus o batteri e che determina la gravità e la persistenza dei sintomi dell'asma. Si è inoltre compreso che la stessa infiammazione di tipo 2 è la causa sottostante di altre patologie che spesso coesistono nel paziente con asma grave, come dermatite atopica, poliposi nasale, rinite allergica ed esofagite eosinofila, comorbidità che aggravano ulteriormente il quadro clinico del paziente con asma.

L'infiammazione di tipo 2, caratterizzata dal rilascio delle citochine IL4, IL-13 e IL-5, gioca un ruolo centrale nell'asma grave, in quanto queste citochine sono responsabili di una vera e propria cascata infiammatoria alla base dei principali sintomi dell'asma grave. Poter controllare questa infiammazione grazie a nuove terapie mirate, agendo in particolare sulle citochine IL-4 e IL-13, consente di ridurre i livelli dei marker biologici responsabili dell'infiammazione di tipo 2 - immunoglobuline E (IgE), eosinofili e frazione espiratoria dell'ossido nitrico (FeNO) - e, quindi, di controllare tutti e tre i fenotipi di asma grave oggi conosciuti: allergico, eosinofilico e il fenotipo misto, che si ha quando gli altri due fenotipi sono co-espressi nello stesso paziente. In aggiunta, poter agire su questi meccanismi immunologici, comuni anche ad altre patologie, ci premetterà di controllare non solo l'asma grave, ma anche le comorbidità di tipo 2 spesso coesistenti nel paziente.
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