Clemente Mastella al lavoro per formare un gruppo di responsabili che mantenga in vita il governo Conte.

"Cerco di dare un contributo nella fase crepuscolare della mia vita", afferma l'ex leader Udeur, la cui moglie è passata da Forza Italia al Misto e sostiene il premier.

"Il mio è un atto d'amore nei confronti del Paese, che vuole certezze. E io da malato non posso vedere i medici litigare mentre sto in un letto d'ospedale", rivendica. Si riconosce nell'appello di fine anno del Capo dello Stato, che chiedeva "costruttori". "Mi ritengo tale e lo faccio volentieri, posso fare il regista. Ma non mi candiderò più".

Guarda con rammarico all'attuale fase politica, ad una crisi aperta in piena pandemia: "Se penso alla vecchia guardia dico che siamo ancora meglio noi, mai ci sarebbe venuto in mente di piantar grane in un momento come questo. Renzi è un piccolo Trump italiano, il suo atteggiamento è inconcepibile sul piano morale".

"Sceneggiata drammatica", "irresponsabilità inconcepibile", queste le parole riservate da Mastella al senatore di Scandicci.

Si dice ottimista sulla riuscita dell'operazione: "C'è un gruppo di persone che si può mettere insieme per tenere in piedi questo governo fino a fine legislatura, se servirà. Non è un'operazione di palazzo, io ho la mia poltrona di sindaco di Benevento, dove il Pd locale è contro di me e i 5S mi minacciano in tutti i modi, ma lavoro per il bene dell'Italia".

"Io non vado in giro con lanternino di Diogene a cercare i responsabili - continua -, credo che i Vietcong ci siano, nascono quando per disperazione, per paura, per necessità, per intelligenza vengono fuori. Se prima ne mancavano 4, ora ne mancano tre, poi due".

Non ha avuto contatti con il mondo berlusconiano, dice, ma consiglia al Cav di fare "un atto di coraggio" e distinguersi dai suoi alleati.

"Ho ricevuto tante telefonate, da esponenti di Italia Viva che hanno paura ma non hanno il coraggio di dirlo in faccia a Renzi. Anche Riccardo Nencini del Psi ci sta a questa operazione".

Sulle prossime mosse del premier: "Fossi in Conte andrei in Parlamento, prima alla Camera, e vedo le forze parlamentari che vogliono votarmi. Dopo al Senato. E quindi si vede se si può andare avanti. Se recuperi i responsabili a quel punto arretra anche Renzi e quelli che sono con lui, perché non c'è più margine di trattativa. Se resiste il Pd senza aprire varchi Renzi è fottuto, se il Pd non resiste vince Renzi".

(Unioneonline/L)
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