In questi giorni alla Commissione Ue si stanno facendo le ultime discussioni sul documento per la messa a punto finale. L'accordo di partenariato è già stato adottato per quattro Stati membri: Germania, Danimarca, Polonia e Grecia, e la prossima settimana dovrebbero vedere il via libera anche quelli dei Paesi baltici, Lituania, Lettonia ed Estonia. Già nel marzo scorso, dopo aver esaminato una prima bozza informale dell'accordo, Bruxelles aveva inviato a Roma 45 pagine di osservazioni. Tra le richieste più forti: quella di irrobustire la capacità amministrativa (controllo e gestione dei fondi) a tutti i livelli, da quello locale, al regionale, al centrale - anche attraverso la piena operatività dell'Agenzia per la coesione.

Tra le priorità di investimento in Italia la Commissione indica lo sviluppo di un ambiente imprenditoriale favorevole all'innovazione; la realizzazione di infrastrutture ad elevate prestazioni e la gestione efficiente delle risorse naturali; l'aumento dell'occupazione, l'inclusione sociale.

DETTAGLIO SUI FONDI - I 32,8 miliardi di euro destinati all'Italia sono così ripartiti: 22,3 miliardi sono destinati alle Regioni meno sviluppate (Pil pro capite minore al 75% della media Ue a 27): Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia; 1,1 miliardi alle Regioni in transizione (Pil pro capite tra il 75% e il 90% della media Ue a 27): Sardegna, Abruzzo e Molise; e 7,7 miliardi alle Regioni più sviluppate (Pil pro capite uguale o maggiore al 90% della media Ue a 27) quali Valle d'Aosta, Piemonte, Lombardia, Liguria, Veneto, Provincia di Bolzano, Provincia di Trento, Friuli Venezia-Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Umbria e Lazio.

Altri 1,1 miliardi di euro sono destinati alla Cooperazione territoriale europea; 567,5 milioni per l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile. Il Fondo sociale europeo coprirà almeno 8,2 miliardi di euro degli importi indicati.
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