Stava sorvolando l'Amazzonia a bordo di un piccolo aereo Cessna a elica, ma qualcosa è andato storto. Un guasto improvviso e il velivolo è precipitano al suolo. Antonio Sena, pilota brasiliano di 36 anni che stava portando un rifornimento di gasolio a una miniera, si è miracolosamente salvato. Ma per lui è stato solo l'inizio di un'avventura incredibile, di quelle che si vedono solo nei film.

Per oltre un mese - 36 giorni, come il numero dei suoi anni - ha infatti vagato nella foresta amazzonica più selvaggia, in una zona fra gli Stati di Parà e Amapà, in condizioni estreme e in balìa di animali non propriamente da compagnia, come giaguari, anaconda e insetti velenosi.

Senza possibilità di mettersi in contatto con i soccorsi, ha dunque vagato per giorni a piedi, cercando di orientarsi alla bell'e meglio e di trovare di che mangiare, cercando di distinguere frutti, piante e bacche commestibili e di trovare durante la notte ripari sicuri.

Il tutto senza mai perdersi d'animo. E alla fine, incredibilmente, ce l'ha fatta. Nel suo girovagare ha incontrato un gruppo di cercatori di noci (che tra l'altro non si addentravano nella foresta da circa tre anni), i quali lo hanno soccorso e riportato alla civiltà e all'affetto dei suoi cari. Sano e salvo.

La storia di Antonio Sena, ovviamente, è finita su tutti i giornali brasiliani e in poco tempo anche su quelli internazionali, facendo in breve il giro del mondo.

(Unioneonline/l.f.)
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