Il suo nome di battaglia era "Diavolo" e avrebbe compiuto 101 anni il prossimo novembre. Ma la recente storia italiana deve dire addio a uno dei suoi protagonisti: ieri sera, a Correggio (Reggio Emilia), è morto Germano Nicolini, comandante partigiano che dopo la guerra era stato accusato dell'omicidio di don Umberto Pessina e condannato a 22 anni. Poi, negli anni Novanta, completamente scagionato con la riapertura del processo. Uscito di cella per un indulto, era poi venuto fuori il vero assassino, che aveva anche confessato.

Nicolini, che era stato catturato a Roma dai tedeschi, era riuscito a fuggire per entrare nel battaglione Sap, brigata Fratelli Manfredi, e ne era divenuto il comandante.

(Unioneonline/s.s.)
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