Comincia a Firenze il processo d'appello per la morte di Martina Rossi, la studentessa di Genova precipitata dal balcone di una camera d'albergo a Palma di Maiorca nel 2011, mentre secondo l'accusa stava fuggendo a un tentativo di stupro.

Il procedimento, che vede imputati gli aretini Luca Vanneschi e Alessandro Albertini, va avanti solo per il reato di tentata violenza sessuale di gruppo, dopo che lo scorso novembre la corte ha dichiarato estinta per prescrizione l'accusa di morte come conseguenza di altro delitto.

In primo grado i due imputati sono stati condannati per entrambi i reati a sei anni. Se le modifiche previste dalla riforma Bonafede fossero state in vigore all'epoca, non si sarebbe estinto il reato di morte come conseguenza di altro delitto, si commenta in ambienti giudiziari.

Anche la seconda accusa nei confronti di entrambi - tentata violenza sessuale di gruppo - è a rischio prescrizione, che scatta ad agosto 2021.

"Il fatto che sia già andato prescritto metà processo per me è un'ingiustizia profonda", commenta Bruno Rossi, padre della vittima. "Quando uno fa del male e c'è una condanna bisognerebbe dire basta, fermati. Ma è la politica che dovrebbe intervenire in queste materie e trovare la giusta soluzione. A mia figlia hanno fatto del male. Era una ragazza felice, era in vacanza. Due ragazzi strafatti hanno allungato le mani e poi lei è volata giù da un balcone".

(Unioneonline/L)
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