Dopo la decisione di Malta di accogliere gli ultimi cinque migranti rimasti sulla Alan Kurdi, si fa sempre più tesa la situazione della Ocean Viking, la nave con a bordo 84 persone che continua a navigare in area sar libica.

"Quella nave per me deve entrare, senza se e senza ma", dice il segretario del Partito democratico Nicola Zingaretti mentre l'attuale titolare del Viminale, Luciana Lamorgese, per il momento non si espone e il premier Giuseppe Conte invita "tutte le forze politiche" a "evitare di concentrarsi ossessivamente sullo slogan, porti aperti o porti chiusi".

"Abbiamo ancora una volta chiesto un 'place of safety' (un porto sicuro dove sbarcare) per le 84 persone soccorse a bordo", fa sapere Sos Mediterranee che, insieme a Medici senza frontiere, gestisce la nave umanitaria. "La Libia non è un posto sicuro dove riportare le persone soccorse. Abbiamo chiesto un'alternativa".

Intanto Conte ieri al Senato ha ribadito che sui decreti sicurezza firmati da Salvini saranno accolte "le osservazioni del presidente della Repubblica", in particolare sulle sanzioni milionarie per le navi delle ong e sull'obbligo di prestare comunque soccorso a chi è in pericolo in mare. Ma ha anche invocato la modifica del Regolamento di Dublino, che impone al primo Paese di approdo, quasi sempre l'Italia, di tenersi i migranti sbarcati. E su questo fronte si è mostrata disponibile la neo presidente della Commissione Ue, Ursula Von Der Leyen: serve, ha detto, "un nuovo patto sulla migrazione e sull'asilo".

Anche Matteo Salvini ieri in Senato, durante un'accesa discussione per la fiducia al nuovo governo, ha toccato il tema: "Sono assolutamente a disposizione - spiega - del nuovo ministro dell'Interno per i dossier aperti. Non per i consigli perché non ne ha bisogno, ma può contare sulla mia leale collaborazione perché si occupa di sicurezza del Paese. Mi auguro che non si pieghi ai ricattucci della sinistra cancellando i decreti sicurezza perché farebbe il male di questo Paese".

(Unioneonline/D)
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