Sono stati individuati e arrestati dalla Squadra mobile di Ragusa un maggiorenne e un minorenne ritenuti gli "scafisti" responsabili del trasporto del gruppo di migranti che sono poi stati soccorsi e portati a Pozzallo.

Lo sviluppo nelle indagini è arrivato grazie al lavoro di un team di poliziotti specializzati nella lotta all'immigrazione clandestina. Hanno ascoltato le storie dei passeggeri anche attraverso gli interpreti che raccontavano di essere partiti dalle coste libiche e aver pagato, in media, 1.500 euro ciascuno.

Per quasi tre giorni gli scafisti non hanno dato loro da mangiare e da bere, solo prima della partenza un pezzo di pane e formaggio.

"Dalle dichiarazioni dei migranti - spiegano gli inquirenti - emergevano in modo chiaro le responsabilità dei due scafisti. I libici pur di non assumersi alcun rischio rispetto alle responsabilità penali hanno affidato i 60 migranti ad un giovane di 16 anni aiutato da un connazionale di 21. Timone, bussola e telefono satellitare, indicata la rotta i migranti vengono fatti partire senza alcuna assistenza da parte di chi poco prima ha chiesto loro ingenti somme di denaro per raggiungere l'Europa (così come dichiarano i testimoni)".

Il maggiorenne è stato portato al carcere di Ragusa, il minorenne al centro di prima accoglienza di Catania.

(Unioneonline/s.s.)
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