Dopo una "notte impegnativa", come l'ha definita il premier Giuseppe Conte, a Palazzo Chigi, è stato trovato l'accordo sulla scuola tra sindacati e ministero.

Intesa che ha portato alla revoca dello sciopero indetto per il 17 maggio e che, almeno sul piano teorico, prevede più risorse per il rinnovo dei contratti e un "congruo" aumento degli stipendi.

Perché "istruzione e ricerca - ha scritto il presidente del Consiglio su Facebook - sono un comparto strategico per il nostro Paese e una priorità di questo governo".

"Consapevole di dover investire di più in questo settore - prosegue - pur in un quadro di finanza pubblica che purtroppo ci pone dei vincoli, il governo si è impegnato a individuare le risorse necessarie per il rinnovo dei contratti, assicurando un congruo incremento degli stipendi. Le retribuzioni degli insegnanti devono essere adeguate alla responsabilità che ricoprono. L'accordo con i sindacati ha riguardato anche altri temi, tra i quali la definizione degli strumenti per superare il problema del precariato".

"Andiamo avanti - aggiunge il premier - sulla via del dialogo, con l'obiettivo di superare le vertenze di un comparto troppo a lungo trascurato dai precedenti governi. Il nostro obiettivo è rilanciare e far ripartire il sistema Italia. Continuerò a visitare le scuole italiane, nella consapevolezza del ruolo fondamentale che esse svolgono, in una prospettiva inclusiva e solidale, nella costruzione di un futuro migliore, più umano e più giusto, per il nostro Paese", conclude Conte.

"Più risorse per il prossimo rinnovo contrattuale - gli fa eco il ministro dell'Istruzione Marco Bussetti - per garantire stipendi adeguati agli insegnanti. Soluzioni mirate per il precariato: chi insegna da più di 36 mesi avrà percorsi dedicati per l'immissione in ruolo. Sono due dei punti qualificanti dell'intesa. Ringrazio il presidente Giuseppe Conte per il supporto dato alla trattativa. E ringrazio i sindacati: insieme stiamo lavorando per il bene della scuola".

(Unioneonline/D)
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