I lupi sono sempre di più, e sono sempre più aggressivi e minacciosi. Per questo bisogna rivedere la legge che li tutela e consentirne l'abbattimento.

È l'indicazione che arriva da una circolare inviata dal Viminale ai commissari di governo di Trento e Bolzano e al presidente della Valle d'Aosta.

"Di recente - si legge nella circolare - in alcune aree del territorio nazionale si è registrato un aumento della presenza di lupi che, avvicinandosi in branco agli abitati, provocano allarme nella popolazione e causano importanti danni economici agli allevatori, attaccando ovini, caprini e talvolta bovini".

Di qui "l'esigenza di adottare interventi preventivi ai fini della tutela della pubblica incolumità e della salvaguardia della attività legate alla montagna, all'agricoltura e alla zootecnia".

Gli animalisti dell'Enpa non ci stanno, e vanno all'attacco: "Quali criteri scientifici saranno utilizzati per definire un lupo come problematico o pericoloso? In Italia non si registrano aggressioni da parte di lupi da almeno duecento anni, i lupi non rappresentano emergenza di ordine pubblico nel 2018, sono anzi un preziosissimo equilibratore biologico perché con la loro attività predatoria mantengono in equilibrio le popolazioni degli altri selvatici. È un'emergenza creata ad arte per guadagnare qualche voto in più alle prossime elezioni".

L'Enpa cita uno studio di Eurac Research che evidenzia come due trentini su tre siano favorevoli alla convivenza pacifica con i lupi, e attacca: "Siamo pronti a una mobilitazione totale: se anche un solo esemplare dovesse essere ucciso, il nostro ufficio legale è già pronto ad intervenire con esposti e denunce".

(Unioneonline/L)
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