Da oggi nessun bambino del nido e della materna potrà entrare a scuola senza il certificato originale rilasciato dalle Asl sulle avvenute vaccinazioni.

Nessuna proroga, dunque, all'entrata in vigore delle disposizioni della legge Lorenzin, nonostante la richiesta avanzata alcuni giorni fa dal ministro dell'Interno Matteo Salvini alla collega Giulia Grillo di approvare un decreto ad hoc.

"Per chi non si presenterà a scuola con il certificato richiesto, applicheremo semplicemente la legge", ha fatto sapere l'Associazione Nazionale Presidi.

La norma - approvata nel luglio del 2017 e attualmente in vigore - ha portato da 4 a 10 il numero di vaccinazioni obbligatorie nel nostro Paese e riguarda bambini e ragazzi dagli 0 ai 16 anni di età.

Se per nido e asilo per i bimbi non in regola è prevista l'esclusione dalla scuola, per le elementari e le medie si va invece incontro a una sanzione pecuniaria fino a 500 euro.

L'obiettivo del provvedimento è quello di contrastare il calo delle vaccinazioni, che ha determinato una copertura vaccinale media in Italia inferiore al 95%, percentuale che rappresenta la soglia raccomandata dall'Organizzazione mondiale della sanità per assicurare la cosiddetta "immunità di gregge".

Le vaccinazione obbligatorie sono: anti-poliomielitica, anti-difterica, anti-tetanica, anti-epatite B, anti-pertosse, anti-Haemophilus influenzae tipo b, anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite e anti-varicella.

Per gli ultimi quattro vaccini, l'obbligatorietà viene sottoposta a revisione ogni tre anni in base ai dati epidemiologici e alle coperture vaccinali raggiunte.

Nella classifica delle Regioni più virtuose spiccano Emilia Romagna, Veneto, Lombardia, Puglia e Toscana, dove le coperture per i bambini di 24 mesi hanno superato il 95%.

(Unioneonline/F)
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