La procura di Padova ha aperto un fascicolo sulle contaminazioni da batterio "Chimera" in ambito ospedaliero, che dal 2010 ad oggi avrebbe provocato la morte di otto persone, di cui sei in Veneto e due in Emilia Romagna.

Il fascicolo al momento è senza indagati ed è stato aperto per raccogliere gli atti relativi al decesso di una persona del veronese a seguito di un intervento cardiochirurgico avvenuto a Padova nel 2014.

Le contaminazioni da "batterio killer" sarebbero avvenute attraverso la macchina per il riscaldamento e raffreddamento del sangue in cui il batterio era annidato.

Le indagini, effettuate dai Nas, aprono dunque un nuovo fronte investigativo dopo quello di Vicenza dove era già stata avviata un'inchiesta, nel novembre scorso, dopo il decesso del medico Paolo Demo contaminato dal batterio in seguito a un intervento al cuore.

I Nas di Padova stanno raccogliendo elementi sul funzionamento e le autorizzazioni delle apparecchiature.

(Unioneonline/v.l.)
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