Anche Iglesias dice no al fumo nelle spiagge. Il Consiglio comunale ha votato (all'unanimità dei presenti) la mozione con la quale impegna il sindaco a "disporre il divieto di fumo entro una distanza minima dalla battigia, da individuare in base alle caratteristiche dell'arenile, prevedendo le relative sanzioni per i trasgressori".

Mauro Usai, nelle prossime ore, firmerà l'ordinanza che riguarderà le spiagge del litorale Iglesiente: la costa di Nebida-Masua, nello specifico.

L'iniziativa è stata proposta dalla minoranza (i consiglieri Simone Saiu e Luigi Biggio per FI, Valentina Pistis di Cas@Iglesias, Luisella Corda dei Riformatori sardi, Alberto Cacciarru di Iglesias in Comune, Federico Garau e Francesca Tronci del M5S) e ha lo scopo di tutelare ambiente e salute dei non fumatori, con particolare attenzione per bambini e donne in gravidanza. Perché è assodato che il fumo faccia male alla salute e all'ambiente: per smaltire un mozzicone di sigaretta occorrono da 1 a 5 anni. E in spiaggia è calcolato che se ne trovino, in media, 38 ogni 100 metri.

Ha fatto il giro del mondo, pochi giorni fa, la fotografia di un uccello marino (il "Rynchops niger") che nutre il suo piccolo con un mozzicone di sigaretta trovato su una spiaggia della Florida, avendolo scambiato per cibo. Una situazione estrema e rappresentativa, nella sua drammatica eloquenza, dei danni provocati dalle cicche lasciate sparse sugli arenili. Il no al fumo in spiaggia ha anche l'obiettivo di evitare situazioni simili. Ma non è un divieto assoluto: i fumatori hanno la possibilità di accendere la sigaretta nelle aree esterne a quelle di divieto, avendo cura di buttare i mozziconi negli appositi raccoglitori che dovranno essere sistemati.
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