Schiavizzato e costretto a lavorare più di quindici ore al giorno in un ristorante a Prerow, nel nord della Germania, è riuscito a sfuggire al suo aguzzino grazie all'intervento della Polizia: "Sono partito lo scorso 2 dicembre con tante speranze", racconta Marco Cirina, 26 anni di Sant'Elia.

"Avevo bisogno di lavorare. Dopo appena un giorno mi sono trovato in mezzo a un incubo, tenuto in ostaggio da una persona che si ubriacava e chi mi ha picchiato. Non potevo fuggire: aveva i miei documenti. Ho chiesto aiuto ai poliziotti tedeschi: solo così sono potuto scappare. Ora ho un posto di lavoro in un locale a Trier, sempre in Germania, al confine con il Lussemburgo".

IL CONTATTO - La disavventura di Cirina è iniziata con un annuncio pubblicato sul gruppo Facebook "Cuochi pizzaioli italiani in Germania": "Mi sono offerto come lavapiatti o tuttofare. Qui a Cagliari non trovavo niente e avevo bisogno di un'occupazione", racconta il giovane.

"Mi ha contattato in privato un ristoratore siciliano che da tempo aveva aperto un ristorante in Germania. Mi ha detto che aveva urgenza e che mi avrebbe pagato 900 euro al mese per il turno dalle 14 alle 22. Mi sono attivato subito, ho acquistato i biglietti aerei e sono partito".

L'imprenditore si è presentato in aeroporto e lo ha accompagnato in una stanza sopra il ristorante. Il 3 dicembre sarebbe stato il primo giorno di lavoro.

SEMPRE UBRIACO - "Si è subito presentato malissimo. Di mattina presto, ubriaco, ha aggredito una cameriera che ha lasciato subito il posto", spiega Cirina. Poi è stata la volta del giovane di Sant'Elia: «Mi ha detto che avrei dovuto lavorare dalle 7 alle 23 senza darmi mai da mangiare. Al mio arrivo gli avevo consegnato i documenti per preparare il contratto e per l'assicurazione. Solo dopo ho capito che gli servivano per tenermi in ostaggio".

Cirina inizia ad aver paura: "Sono andato avanti per due giorni sperando mi desse i documenti. Poi abbiamo avuto una discussione: lui aveva bevuto e mi ha insultato dicendomi "sardignolo", "sardo di m...a", "figlio di p.....a" e altri insulti".

A quel punto il giovane gli ha chiesto di avere indietro i documenti e la valigia con i suoi indumenti. "Mi ha chiesto 500 euro per restituirmeli. Ovviamente gli ho risposto di no e lui mi ha colpito con degli schiaffi. Sono riuscito a scappare".

SCORTATO DAGLI AGENTI - "Ho chiesto aiuto alla Polizia", continua il 26enne. "Conoscevano il personaggio e gli agenti mi hanno accompagnato per potermi riprendere la carta d'identità e i miei effetti personali. Stranamente non ho più trovato alcune mie magliette".

Così il 5 dicembre l'incubo è finito. "I poliziotti mi hanno scortato in una stazione di un altro paese. Li ringrazio di cuore». Nonostante la disavventura e il pericolo corso, Cirina non si è perso d'animo: «Tramite una conoscenza - conclude il giovane di Sant'Elia - ho trovato un lavoro in un'altra città tedesca. A più di ottocento chilometri da quella persona".

Matteo Vercelli

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