"Povertà e salute", con le loro molteplici sfaccettature, sono al centro del rapporto annuale della Delegazione regionale Caritas Sardegna. Nel documento, diffuso oggi, emerge il forte legame tra questi due elementi e la pandemia da coronavirus dato che l'emergenza sanitaria si è ben presto trasformata in emergenza economica e sociale.

Sono cresciuti i bisogni, le richieste (in particolare di alimentari), e la Caritas si è attivata con progetti ad hoc rimodulando servizi e interventi.

Per esempio, nella Diocesi di Oristano, il servizio FarmaC.Or della Caritas diocesana distribuisce a titolo gratuito medicinali da banco, materiale sanitario, prodotti per l’infanzia e per l’igiene personale alle persone in difficoltà che ne fanno richiesta. Inoltre, esiste una convenzione con l’Istituto di istruzione superiore Don Deodato Meloni per il progetto Odontotecnica Sociale, destinato a offrire gratuitamente cure odontoiatriche e odontotecniche alle persone in stato di indigenza segnalate dalla Caritas stessa e dai Servizi sociali del Comune di Oristano.

Nella Diocesi di Tempio-Ampurias dal 2019 esistono diversi progetti a favore della tutela della salute attraverso la distribuzione gratuita di medicinali, la consegna a domicilio, la sinergia tra le istituzioni e gli enti no profit per l’accompagnamento degli anziani dai medici di base, per le visite in ospedale e la collaborazione con psicologhe e psicoterapeute, per l’accompagnamento dei minori con difficoltà di relazione o di apprendimento durante la fase della crescita.

Durante la pandemia alcuni servizi sanitari sono stati temporaneamente rimodulati o interrotti (vedasi il Punto prelievi, ambulatorio della Caritas diocesana di Alghero-Bosa che ha visto un periodo di sospensione della propria attività).

Nella Diocesi di Ales-Terralba, lo Sportello farmaceutico, attivo già dal 2014 nel Centro di solidarietà Papa Francesco a Villacidro, nel corso del lockdown si è occupato di garantire la consegna dei farmaci a domicilio.

L’Ufficio diocesano di Pastorale della salute mette a disposizione temporanea presidi sanitari verso i bisognosi, in collaborazione con la Caritas.

E, ancora, nel corso dell'emergenza sanitaria, lo Studio medico della Caritas diocesana di Cagliari (attivo dal 2008) ha continuato a garantire un servizio gratuito di pronta reperibilità telefonica, attraverso cui medici e infermieri della Caritas hanno dato assistenza a centinaia di persone.

La Diocesi di Lanusei, attraverso la Caritas diocesana, ha messo a disposizione la Colonia marina Madonna d’Ogliastra (con 80 posti letto) ad Arbatax, per accogliere persone costrette al periodo di quarantena, in sinergia con la Protezione civile. La Diocesi di Sassari ha dato al disponibilità per 80 posti in diverse strutture sul territorio, per personale sanitario e persone in quarantena oltre che per le persone senza dimora la cui accoglienza e cura è stata affidata alla Caritas diocesana.

Nella Diocesi di Nuoro i professionisti sanitari non residenti, impegnati nell’ospedale San Francesco sono stati accolti dalla Caritas diocesana, che ha fornito vicinanza e sostegno anche ai ricoverati che, non essendo residenti in città, erano privi del supporto familiare.

Ma l’intervento sanitario, ricorda il Rapporto annuale, è stato completato con le attività dei centri d'ascolto, che riescono a intercettare anche le nuove povertà. A Iglesias sono state aiutate molte persone fragili, per lo più portatrici di richieste per far fronte a spese mediche (in particolare per acquisto di farmaci e visite specialistiche). A Lanusei la Caritas diocesana ha rafforzato il servizio di accompagnamento delle persone sole e ammalate nei luoghi di cura e il collegamento di queste con il personale sanitario, accompagnando i ricoveri quando necessario e assicurando la sorveglianza sanitaria.

Anche nella Diocesi di Sassari l’attività di ascolto e accompagnamento è stata portata avanti dai Centri d’ascolto Caritas. A Ozieri tra i bisogni filtrati dal Centro di ascolto è emersa è la solitudine patologica, ricorrente soprattutto tra gli over 65, che ha portato la Caritas ad attivare nel 2019 il progetto "Mai più soli", basato su uno scambio generazionale tra giovani volontari e anziani.

(Unioneonline/s.s.)
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