Presidio di solidarietà a Carola Rackete davanti alla Prefettura di Cagliari.

Lo ha organizzato questa mattina il Cagliari Social Forum, per manifestare il suo sostegno alla comandante della Sea Watch, ai domiciliari per aver violato l'alt della Guardia di Finanza allo scopo di attraccare a Lampedusa e far sbarcare 40 naufraghi dopo 17 giorni in mare.

"La marinaia Carola Rackete non è una criminale, ha seguito la stella polare della solidarietà e del salvataggio delle vite umane". E ancora: "Nessun clandestino", "Migrare non è un reato", questi alcuni degli slogan scanditi dai manifestanti.

"Chiediamo - affermano i manifestanti - che venga liberata subito, perché non ha fatto altro che obbedire ad una legge superiore che è quella di voler essere e rimanere umana. Vogliamo anche dare il benvenuto ai migranti, manifestando la nostra avversione contro le politiche migratorie di questo governo, ma anche di quelli precedenti".

In piazza anche i sindacalisti dell'Usb: "Salvini usa la disperazione altrui per fare politica. Carola ha violato il decreto sicurezza, ma ha agito secondo il diritto del mare e l'articolo 10 della nostra Costituzione. Il salvataggio si conclude quando i naufraghi sbarcano in un porto sicuro".

LA REPLICA LEGHISTA - "Puro delirio". Così il coordinatore della Lega in Sardegna Eugenio Zoffili e il suo vice Guido De Martini commentano il presidio cagliaritano per Carola. "Solo un colpo di calore può spiegare una scelta di campo così assurda e contraria alle normali regole del vivere comune, del rispetto delle leggi, oltre che del normale buon senso".

E ancora: "Spiace constatare come nemmeno sul rispetto della legalità si riesca a costruire un perimetro condiviso tra tutte le forze politiche".

(Unioneonline/L)
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