"Ci troviamo a scrivere queste righe, dopo il tragico fatto della scomparsa del tifoso sardo durante Cagliari-Fiorentina, assumendoci le nostre responsabilità come sempre".

Inizia così il comunicato emesso dalla Curva Fiesole della Fiorentina a proposito dei cori che hanno bersagliato Daniele Atzori, il 45enne di Quartu morto in seguito a un malore che lo ha colto sugli spalti venerdì al termine della partita della Viola contro il Cagliari alla Sardegna Arena.

Una tragedia resa ancor più drammatica dal grido "Devi morire!" levatosi, appunto, tra i supporter della squadra ospite nel corso dei concitati momenti dei soccorsi.

Un comportamento che ha innescato aspre polemiche e suscitato il biasimo da parte di migliaia di utenti dei social, nonché la condanna da parte della stessa Fiorentina.

Senza contare le indagini della Digos, che a quanto si è appreso, ha avviato accertamenti per identificare i responsabili.

Nell'attesa di ulteriori sviluppi, arriva ora il comunicato ufficiale dei supporter della squadra toscana, diffuso su Facebook, dove si legge: "Nessuno di noi poteva lontanamente immaginare la tragedia che si stava consumando in quei momenti, chiunque abbia messo piede in uno stadio capirà perfettamente il contesto e la dinamica dei fatti".

"Quanto al coro che è stato cantato dal settore ospiti, - prosegue la nota - da quando sono nate le tifoserie, i cori offensivi, anche pesanti, sono stati e sono tutt’ora all’ordine del giorno, il falso moralismo di chi oggi si scopre ‘buon samaritano’ è inaccettabile. Quello che fa la differenza, nel contesto di venerdì sera, rispetto a centinaia di altre situazioni simili, è che un tifoso ha perso tragicamente la vita. Se solo ci fosse stato il minimo sentore di un epilogo drammatico del genere, i tifosi viola presenti avrebbero fatto silenzio".

Ancora, proseguono gli ultrà viola, "a chi dice che il settore ospiti ha consapevolmente offeso un uomo che stava perdendo la vita, francamente non sentiamo la necessità di rispondere".

"La mortificazione - chiude il comunicato - che proviamo per il malinteso creatosi è enorme, ma comunque non paragonabile a ciò che in questo momento stanno passando le persone vicine a Daniele".

(Unioneonline/l.f.)

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