Serve una "seria presa di posizione delle istituzioni contro la discriminazione dovuta all'orientamento sessuale e all'identità di genere".

È questo l'appello che le associazioni per i diritti gay dell'Isola - Arc, Agedo, Famiglie Arcobaleno, CGIL ufficio nuovi diritti, Mos movimento omosessuale sardo, Gaynet e Unica LGBT - hanno deciso di rivolgere agli aspiranti governatori della Sardegna, in vista delle elezioni regionali del 24 febbraio.

Le associazioni hanno inviato una lettera aperta a ciascun candidato presidente, formulando anche tre richieste specifiche.

Ovvero: la sottoscrizione del documento politico del Sardegna Pride; un impegno "con gesti concreti a una politica di contrasto dell’odio per identità di genere e orientamento sessuale, evitando propagandistiche dichiarazioni antiomofobia"; e, infine, la promessa di partecipare "al grande corteo del Sardegna Pride, in programma a Cagliari il 6 luglio, per tenere alto lo striscione di apertura e tutta la storia e la cultura che esso rappresenta".

In sostanza, le associazioni chiedono al futuro capo della giunta regionale di farsi carico anche dell'agenda politica relativa ai diritti delle persone omosessuali.

Di tale agenda, si legge nella lettera aperta, "esistono solo poche, sporadiche e silenziose proposta di legge contro omo-bi-transfobia. Non si intravede alcuna ipotesi di riforma delle adozioni e delle unioni civili nella direzione del matrimonio egualitario. Punti richiesti a gran voce dai movimenti e da tempo promessi dai partiti. Al contrario il governo nazionale in prima persona dà voce a pericolose e inaccettabili aggressioni e regressioni".

Di qui l'invito al futuro governo regionale a non dimenticarsi delle tematiche inerenti il movimento gay isolano.

(Unioneonline/l.f.)
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