Respinta la richiesta di astensione avanzata dal talanese Sergio Arzu e appoggiata dagli avvocati difensori, il processo alla banda specializzata in assalti ai furgoni portavalori va avanti.

Così ha deciso Ermengarda Ferrarese, presidente del Tribunale alla quale questa mattina l'imputato Sergio Arzu aveva chiesto di rinunciare all'incarico essendosi occupata, con le funzioni di gip, di prorogare la durata di alcune intercettazioni nell'inchiesta poi sfociata nel processo in corso a Cagliari.

La giudice dopo quasi due ore di camera di consiglio ha rigettato la domanda, fatta propria da tutti i difensori degli imputati, dichiarato chiuso il dibattimento e fissato le date della requisitoria del pm e delle arringhe da venerdì al 26 febbraio. Gli avvocati però hanno deciso di ricusare la giudice e domani depositeranno l'istanza in Corte d'appello.

In attesa della data nella quale si discuterà la richiesta, le udienze in Corte d'assise andranno avanti. Il rischio era che, scaduti i termini di custodia cautelare, gli imputati fossero rimessi in libertà. Sono 26 gli imputati. Al vertice della banda secondo l'accusa ci sarebbe stato l'ex vicesindaco di Villagrande Strisaili, Giovanni Olianas (con alcuni fratelli), oltre a Luca Arzu e Angelo Lostia.

Le rapine contestate dal pm Danilo Tronci - alcune eseguite altre solo tentate - vanno dall'ottobre 2013 al marzo 2016: tra queste quella alla Vigilanza Sardegna di Nuoro (14 ottobre 2013, bottino 5 milioni di euro), il tentativo di assalto alla Mondialpol di Arzachena (27 luglio 2015), l'assalto al portavalori della Vigilpol sulla statale 131 a Bonorva (1 settembre 2015, bottino 500 mila euro) e varie altre ancora.
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