La latitanza di Cesare Battisti, il terrorista "rosso", ex leader dei Pac, i Proletari armati per il comunismo, condannato in Italia in contumacia all'ergastolo per quattro omicidi, è finita con il suo arresto in Bolivia.

Fuggito dal Brasile, dopo l'avvento del governo di destra, si era reso latitante per sfuggire all'estradizione concessa da questo Paese all'Italia e pensava di farla franca, visto che tra Bolivia e Italia non esiste una convenzione di estradizione. Ma, lasciando tracce con il suo cellulare, è stato arrestato.

Battisti sperava almeno che l'espulsione dalla Bolivia avvenisse verso il Brasile, Paese da cui in effetti proveniva e di cui è cittadino: questa mossa gli avrebbe evitato di scontare la pena dell'ergastolo, visto che in Brasile non esiste la "pena perpetua" e gli accordi che intercorrono tra il Paese latinoamericano e l'Italia erano appunto nel senso che Battisti avrebbe scontato nel nostro Paese "soltanto" trent'anni di reclusione.

Invece, il presidente boliviano di sinistra Evo Morales ne ha disposto l'espulsione diretta verso l'Italia, per cui ora il pluriomicida dovrà scontare l'ergastolo (nel carcere di massima sicurezza di Oristano) anche se avrà la possibilità che il Tribunale di sorveglianza gli conceda quei benefici penitenziari che oggi non gli spetterebbero, ma che, avendo commesso i reati prima della legge del 1991 che pone dei divieti, gli possono essere riconosciuti.

Dopo 10 anni di condanna espiata potrà avere permessi premio e dopo 26 la liberazione condizionale, oltre alla riduzione di pena di 45 giorni di liberazione anticipata ogni sei mesi.

Giustizia è fatta, sia pure dopo circa quarant'anni. Ora dobbiamo ottenere l'estradizione di tutti gli altri condannati per omicidio che sono latitanti da anni e che vivono indisturbati all'estero, circa una cinquantina, dei quali almeno trenta in Francia. Speriamo che la giustizia riesca a trionfare ancora, senza distinzione di colore politico, e a superare le diffidenze e gli angusti confini nazionali.

Leonardo Filippi

(Docente Università di Cagliari)
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