Si è riaperto al Mise il tavolo sul futuro dello stabilimento napoletano della Whirlpool.

Sono 420 i lavoratori a rischio dopo che l'azienda ha comunicato la sua intenzione di cedere il suo stabilimento partenopeo.

Lo scorso ottobre, sempre sotto l'egida del Mise, la multinazionale Usa specializzata nella produzione di elettrodomestici aveva firmato un accordo quadro con i sindacati per il trasferimento in Italia della produzione di lavatrici. Zero esuberi entro il 2021, questa la promessa dell'azienda.

E Di Maio oggi si è rivolto a muso duro: "Non si prende per il c*** lo Stato italiano, non con me, non con questo governo. Lo Stato si farà rispettare, sono stati firmati accordi ben precisi", ha sbottato.

E ancora: "Io sono e sarò sempre accanto ai lavoratori, dovete rispettarli. Siamo disposti a un ulteriore impegno con l'azienda per trovare una soluzione, ma se non siete in grado di dare risposte e devo rivolgermi ai vertici della multinazionale, ditelo subito e non perdiamo tempo".

Di Maio ha poi ricordato che Whirpool ha ricevuto, dal 2014 ad oggi, "27 milioni di euro di soldi pubblici".

La Fiom Cgil si aspetta che "il ministero chieda all'azienda di rispettare il piano industriale firmato lo scorso 28 ottobre, che non si faccia prendere a schiaffi".

A Di Maio ha risposto l'ad di Whirlpool Italia Luigi La Morgia: "Non vogliamo chiudere, ma individuare soluzioni per garantire posti di lavoro sostenibili a lungo tempo. Oggi una soluzione non l'abbiamo", ha detto.

(Unioneonline/L)
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