Si apre il primo fronte per il neo governatore Christian Solinas.

Ed è sul caso Aias: lo stop intimato alle attività dei direttori generali delle aziende sanitarie in vista dello smantellamento della riforma Pigliaru ha fatto andare su tutte le furie i sindacati.

Riguarda infatti anche Sas Domos: bloccate le procedure amministrative per le selezioni della società in house che avrebbe dovuto sostituire il quasi monopolio Aias nel settore della riabilitazione.

Era l'ultima speranza dei lavoratori dell'Aias, da dieci mesi senza stipendi, che sperano di essere riassorbiti proprio da Sas Domos.

"La decisione del presidente è inaccettabile, cancella l'unica prospettiva positiva per il futuro dei lavoratori dell'Aias e per la stessa qualità dei servizi", commentano le segretarie regionali Fp Cgil e Fp Uil Roberta Gessa e Fulvia Murru.

"I lavoratori - sottolineano - stanno ancora aspettando il pagamento di dieci stipendi: proprio quando si iniziava a intravedere una via d'uscita per superare un monopolio ventennale e riportare il servizio pubblico dentro il quadro di regole certe e rispetto delle leggi e dei contratti, il nuovo presidente della Regione decide di spazzare via questa prospettiva e rigettare nell'incertezza totale i lavoratori e le loro famiglie".

I sindacati chiedono inoltre a Solinas di farsi garante del rispetto dei pagamenti di tutti gli arretrati e degli stipendi: "I soggetti privati che lavorano con soldi pubblici devono rispettare leggi e contratti, e la Regione deve garantire il rispetto delle regole e escludere dalle convenzioni le imprese che non le rispettano".

(Unioneonline/L)
© Riproduzione riservata