"Chiedo al Papa di venire qui per rendersi conto di cosa sta accadendo. Venga a vedere come mio figlio è ostaggio di questo ospedale. È ingiusto quello che stiamo subendo. Grazie Italia. Vi amiamo".

Queste le parole di Tom Evans, il padre di Alfie - il bimbo di 23 mesi affetto da una malattia degenerativa ricoverato dell'Alder Hey Hospital di Liverpool - che oggi incontrerà i medici responsabili della struttura per discutere del ritorno del piccolo a casa, dopo il no definitivo al trasferimento in Italia deciso ieri dalla Corte d'Appello di Londra.

Il genitore ha dichiarato che "Alfie è una parte della famiglia italiana, è una parte dell'Italia. Noi apparteniamo all'Italia" e che ha deciso di portare avanti la battaglia per salvaguardare la vita del figlio.

"Noi non ci arrendiamo, andiamo avanti. Abbiamo conosciuto persone straordinarie. Il Papa è vicino a noi. Stiamo facendo tutto il possibile per nostro figlio, nel nome di Dio. Noi continueremo a lottare, ricevendo sempre più forza dal popolo italiano. Dal governo, dai ministri che si sono impegnati per noi. Non vi ringrazieremo mai abbastanza", ha concluso Evans.

Questa mattina il padre di Alfie aveva fatto sapere che il bambino sta continuando a respirare, nel terzo giorno di distacco dalla ventilazione assistita permanente, "senza deterioramento" delle sue condizioni, anche se appariva "un po' debole".

Nei giorni scorsi, il ministro dell'Interno Marco Minniti e quello degli Esteri Angelino Alfano hanno conferito al piccolo la cittadinanza italiana, per agevolare la possibilità di un suo trasferimento all'ospedale pediatrico romano Bambino Gesù.

LE IMMAGINI DELLE PROTESTE DAVANTI ALL'OSPEDALE:

(Unioneonline/F)

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