Era rientrato dalle ferie per affiancare i colleghi che, in sala operatoria, cercavano di salvare la vita a Stefania Corrias, neo mamma quarantenne orginaria di Bacu Abis ma residente a Villamassargia.

Un tentativo, purtroppo, vano. Ma Giuseppe Santeufemia, in qualità di primario di "Ostetricia e Ginecologia" dell'ospedale "Sirai" di Carbonia, è finito nei guai per una questione più "burocratica" che medica. Ovvero: aver omesso, o comunque ritardato, di denunciare all'autorità giudiziaria "il fatto reato non mettendo immediatamente a disposizione dell'autorità giudiziaria la salma della paziente".

Per quel tragico episodio - che risale al gennaio del 2015 - il Gup Gabriella Muscas ha condannato il medico a pagare una multa di 100 euro. Della stessa accusa dovrà rispondere il direttore sanitario Sandro Caria, che ha scelto il rito ordinario.

Una posizione, la loro, nettamente diversa da quella della ginecologa Paola Curridori, accusata di omicidio colposo. Era stata lei a scegliere la modalità del parto con induzione farmacologica del travaglio. Secondo l'accusa ci sarebbe una relazione con il manifestarsi della forte emorragia che ha, poi, provocato il decesso.
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