I parcheggi riservati ai residenti di Castello in via Porcell sono illegittimi. Lo ha deciso il giudice di pace che ha accolto il ricorso di un pensionato cagliaritano al quale era stata comminata una multa di 82 euro da parte del Comune.

Le decisione è del maggio scorso e sconfessa quella del prefetto che - poco più di un mese prima - aveva respinto l'istanza presentata dall'automobilista e giudicato valide le ragioni dell'amministrazione che aveva difeso l'operato dei vigili urbani. Una questione di colori (delle strisce) e di mancanza della segnaletica prevista dal codice della strada.

LA CONTESTAZIONE - I fatti risalgono al primo marzo del 2016 quando il pensionato trovò il verbale firmato dagli agenti della polizia municipale sul cruscotto dell'utilitaria parcheggiata negli stalli a spina di pesce sulla sinistra di via Porcell.

L'accusa era di aver usufruito in maniera illegittima di uno spazio destinato ai residenti. In realtà, a indicare l'area dedicata c'era (e c'è ancora) un cartello con una grossa P al quale si accompagna un segnale in cui si legge "Ztl, residenti Castello".

Non abbastanza secondo il pensionato e il giudice che gli ha dato ragione. Perché "nella strada in esame non è installato alcun segnale di prescrizione di divieto ma solo il segnale di indicazione di parcheggio e un pannello integrativo di cui è arduo e difficile capire il significato e come debba vincolare i conducenti dei veicoli in transito, per cui in base a questi segnali la sosta non era vietata".

Insomma, il proprietario della strada, ovvero il Comune, si è limitato a comunicare che in quella strada è possibile parcheggiare, che i residenti di Castello sono i benvenuti, senza specificare che per tutti gli altri la sosta è proibita. Nessuna indicazione in merito al divieto, all'articolo da rispettare o alla sanzione prevista. Non solo.

UN COLORE PER TUTTO - Perché il codice della strada stabilisce con precisione i colori da utilizzare per disegnare le strisce che delimitano i parcheggi.

"Bianco per gli stalli di sosta non a pagamento, azzurro per gli stalli a pagamento, giallo per gli stalli riservati". E, nello specifico: "Gli stalli di sosta riservati devono portare l'indicazione, mediante iscrizione o simbolo, della categoria a cui lo stallo è riservato".

Inutile, per la polizia municipale, tirare in ballo la gerarchia dei segnali stradali che avrebbe imposto il rispetto di quello verticale che tuttavia - come riconosciuto dal giudice - era monco della prescrizione. E poi, nel caso di via Porcell, le strisce sono bianche e, dunque, un automobilista non avrebbe alcuna ragione di verificare la presenza di un cartello stradale all'inizio della via.

A questo si aggiunge la dicitura del cartello che non indica alcun divieto (come invece è previsto dall'articolo 39). Ma il ricorso accolto dal giudice pone anche un altro problema relativo alle dimensioni ridotte dei caratteri usati per la scritta "residenti" che, secondo l'automobilista multato, "non è facilmente leggibile per il conducente in transito".

LA DECISIONE - È scritto nel provvedimento: "In considerazione dell'insussistenza nella menzionata condotta dell'indispensabile elemento soggettivo-doloso o anche solo colposo, alcun rimprovero può essere mosso essendosi l'automobilista e con fondamento della sicura liceità del proprio agire".

Ecco perché il giudice di pace ha deciso di accogliere il ricorso, annullare il dispositivo del prefetto e stabilire che l'automobilista non dovrà pagare un euro al Comune.

Mariella Careddu

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