"Gesù ci farà liberi". È la scritta sull'altare scelta in onore di Fabiano Antoniani, in arte Dj Fabo.

Una folla silenziosa ha risposto all'invito a salutarlo, partito dalla compagna Valeria: amici, parenti, o semplicemente tutti coloro che hanno seguito le vicende di quest'uomo, che ha scelto il suicidio assistito dopo essere rimasto cieco e tetraplegico per un incidente stradale, tre anni fa.

Ma in una clinica a Zurigo, perché in Italia manca una legge sul fine-vita.

Fabo era cresciuto qui, in un quartiere milanese nei pressi di San Siro. E qui, nella parrocchia di Sant'Ildefonso, aveva ricevuto il battesimo e la cresima. E in questo oratorio aveva giocato da bambino.

L'ultimo saluto a dj Fabo a Milano: folla nella chiesa di Sant'Ildefonso
L'ultimo saluto a dj Fabo a Milano: folla nella chiesa di Sant'Ildefonso
L'ultimo saluto a dj Fabo a Milano: folla nella chiesa di Sant'Ildefonso
La preghiera per dj Fabo, vero nome Fabiano Antoniani
La preghiera per dj Fabo, vero nome Fabiano Antoniani
La preghiera per dj Fabo, vero nome Fabiano Antoniani
L'altare della chiesa
L'altare della chiesa
L'altare della chiesa
Anche don Antonio Mazzi ha voluto salutare dj Fabo
Anche don Antonio Mazzi ha voluto salutare dj Fabo
Anche don Antonio Mazzi ha voluto salutare dj Fabo
Emilio Fede nella chiesa di Sant'Ildefonso
Emilio Fede nella chiesa di Sant'Ildefonso
Emilio Fede nella chiesa di Sant'Ildefonso
L'arrivo di Marco Cappato con la signora Carmen, mamma di Fabiano
L'arrivo di Marco Cappato con la signora Carmen, mamma di Fabiano
L'arrivo di Marco Cappato con la signora Carmen, mamma di Fabiano
Valeria, fidanzata di Fabiano, saluta le persone in chiesa
Valeria, fidanzata di Fabiano, saluta le persone in chiesa
Valeria, fidanzata di Fabiano, saluta le persone in chiesa

È stata la mamma Carmen - in prima fila accanto a Marco Cappato, che ha accompagnato suo figlio a morire - a chiedere al vescovo di dedicare un momento di preghiera a Fabo. Non una messa in suffragio, perché non sarebbe stato il suo volere. E la Curia ha risposto con un sì perché, aveva detto un portavoce, "non sarebbe la chiesa di Francesco se non si pregasse per il dolore".

Oggi le polemiche per aver aperto le porte di una parrocchia a Fabo, pur avendole negate dieci anni fa a Piergiorgio Welby, non hanno posto. E neanche il dibattito sul rapporto tra credo religioso e leggi dello Stato.

Oggi c'è il silenzio e la voce di Valeria, le lacrime agli occhi, ma di un dolore composto: "Caro Fabo, ci ritroveremo nella notte a ballare, e a costruire castelli di sabbia in quel mondo tutto nostro, che in fondo capivamo solo noi".

Il parroco, don Antonio Suighi, ha voluto ripetere ai presenti una domanda: "Chi l'avrebbe mai detto che saremmo stati qui per questo?", il VIDEO:

E, al termine della preghiera, nella chiesa sono risuonate le note della sua musica, quella da discoteca, il VIDEO:

Redazione Mi
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