"Dj Fabo è morto alle 11.40". Questo l'annuncio dato su Twitter da Marco Cappato, che ha seguito il dj milanese gravemente malato in Svizzera, per avviare le pratiche dell'eutanasia.

"Sono finalmente arrivato in terra svizzera e ci sono arrivato purtroppo con le mie forze e non con l'aiuto dello Stato". Aveva detto Fabo prima della fine, dalla clinica elvetica in cui era ricoverato in attesa di ricevere il suicidio assistito.

In mattinata sono state eseguite le ultime visite mediche, quindi Fabiano Antoniani (questo il suo vero nome) si è sottoposto al trattamento per il suicidio assistito.

Con lui, Cappato, politico radicale e tra le fila dell'associazione Luca Coscioni. "Ha premuto lui stesso il bottone per rilasciare la sostanza che l'ha fatto addormentare", ha spiegato Cappato.

Aggiungendo: "Lo ha premuto con un morso, in quanto ormai poteva muovere solo la bocca".

Le ultime parole di Fabo, affidate a un videomessaggio: " Volevo ringraziare una persona che ha potuto sollevarmi da questo inferno di dolore. Questa persona si chiama Marco Cappato e lo ringrazierò fino alla morte. Grazie Marco. Grazie mille", ha detto con un filo di voce Dj Fabo. "Grazie a te, Fabo", la risposta di Cappato.

Il post ha scatenato le reazioni della Rete, con centinaia di condivisioni e commenti, alcuni anche amari, contro uno Stato definito "sordo".

IL VIDEOMESSAGGIO DI DJ FABO - VIDEO:

Fabiano, 39enne milanese, era bloccato a letto da più di due anni a causa di un incidente che lo aveva reso tetraplegico e cieco. Dopo il terzo rinvio del disegno di legge sul Biotestamento aveva lanciato un pubblico appello al presidente della Repubblica Sergio Mattarella: "Mi sento in gabbia, è una vergogna che nessuno abbia il coraggio di mettere la faccia in una legge per le persone che soffrono".

Poi la decisione di partire per la Svizzera e di avviare l'iter per ottenere l'eutanasia.

L'APPELLO A MATTARELLA - VIDEO:

"SERVE UNA LEGGE" - La vicenda ha riportato al centro del dibattito mediatico, etico, sociale, politico e istituzionale la necessità di una legge che regolamenti l'eutanasia anche in Italia.

In molti hanno gridato che non si può più attendere.

Furiose polemiche ha suscitato un commento di Mario Adinolfi, leader del movimento ultra cattolico Il popolo della famiglia", che ha tirato in ballo Hitler che "eliminava i disabili gratis".

FRANCESCA CHAOUQUI: "SOLO UN VIGLIACCO". POLEMICA - VIDEO:

Altri hanno dichiarato di non voler commentare la vicenda, ma di rispettare la scelta del deejay milanese. Come Andrea Turnu, in arte dj Fanny, oristanese, bloccato a letto dalla Sla da 4 anni.

Anche i lettori de L'Unione Sarda, che, esprimendosi sul sito, hanno auspicato che lo Stato provveda al più presto.

Una normativa per il fine vita è necessaria per il 96 per cento dei votanti.

Contrari solo il 4 per cento.

NEGLI ALTRI PAESI - In Europa sono una decina le nazioni che prevedono nel proprio ordinamento procedure per il fine vita.

Si tratta di Gran Bretagna, Svezia, Belgio, Francia, Spagna, Lussemburgo, Olanda, Germania e la Svizzera, dove si è recato Fabo per porre fine alla sua vita.

Non solo Fabo, gli altri malati che hanno combattuto per l'eutanasia
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Dj Fabo
Dj Fabo
Dj Fabo
L'algherese Giovanni Nuvoli, morto nel 2007
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Walter Piludu, cagliaritano, esponente del Pci, morto nel 2016
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Emilio Vesce, radicale campano, morto nel 2001
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Eluana Englaro, morta nel 2009: la sua famiglia combatté strenuamente per ottenere lo stop alle cure
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Altro caso che scosse l'opinione pubblica fa quello di Piergiorgio Welby, deceduto nel 2006
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Beppino Englaro e Mina Welby, ancora in prima linea per ottenere la legge sul fine vita in nome dei loro cari
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Luca Coscioni, qui con Marco Pannella: dopo la sua morte (2006) è nata l'associazione che porta il suo nome
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Negli Usa fece scalpore la vicenda di Terri Schiavo, deceduta nel 2005
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