La lettera è arrivata direttamente al presidente della regione Umbria: "Vogliamo manifestare la nostra solidarietà ai terremotati". All'interno della busta 156mila franchi congolesi, 238 euro.

Pochi, è indubbio, per ricostruire il cuore del nostro Paese. Tantissimi, se si pensa che arrivano da un distretto di quindicimila abitanti nella Repubblica del Congo.

Trenta villaggi, in cui solo un abitante su dieci ha uno stipendio, e si vive di allevamento e agricoltura.

Tutto è partito da Don Ghislain, un sacerdote congolese affezionato all'Italia per averci studiato.

A fine agosto ha mostrato le immagini delle macerie di Amatrice, di Norcia, di Accumuli, di Arquata, che hanno commosso gli abitanti della comunità. Immediata la decisione di fare una raccolta fondi, che ha richiesto mesi di organizzazione e di sforzi.

Ognuno ha fatto quello che ha potuto: c'è chi ha dato dieci centesimi, chi 15 euro. Dopo cinque mesi il totale è stato raccolto e inviato al presidente dell'Umbria, Catiuscia Marini, con una lettera del sindaco del distretto Daniel Mouangoueya: "Ci siamo sentiti coinvolti nel lutto del vostro Paese, che realizza qui, ogni giorno, tante attività socio-umanitarie".
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