Vietato immortalarla, ma chiamatela pure "Collezione Manunta", perché con questo nome potrebbe andare in mostra all'interno del Museo minerario di Iglesias, con tutti i suoi 5 mila pregiatissimi pezzi.

O, almeno, così sogna Antonio Manunta, 82 anni, patron dello storico piccolo albergo "Pan di Zucchero" nella frazione di Nebida.

Un imprenditore che per sessant'anni - da quando nel '58 rimase incantato dalla piccola raccolta di un perito minerario toscano che lavorava a Monteponi - non ha mai smesso di collezionare minerali. E dire che il suo primo amore furono le monete: «Avevo la passione per la numismatica, poi fui folgorato dai cristalli».

E di quei tesori, dagli anni Cinquanta a oggi, raccolti dai minatori dell'Isola, ma andati a cercare anche in giro per il mondo, fino il Brasile e il Madagascar, ne ha collezionati a migliaia.

«Il valore è inestimabile, molti sono unici, soprattutto quelli delle miniere di Monteponi. Credo che la mia collezione sia la più importante d'Italia, forse al mondo».

Ora il suo desiderio è quello di regalarla alla città: "Non ho mai venduto un solo pezzo, i soldi non mi interessano, ma non voglio che vada dispersa".
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