L eggo che i partiti stanno discutendo sul come dividersi i posti di responsabilità nelle nuove otto Asl, decise dalla Regione in luogo dell'unica alla quale aveva delegato il governo della sanità sarda il duo Pigliaru-Arru nella precedente giunta. Ora, pare che gli appetiti riguardino naturalmente i nuovi alleati in giunta, la Lega e gli altri schieramenti di centrodestra, che al tavolo delle negoziazioni fanno valere più che i loro voti la loro arroganza. Temo che finirà, come spesso è successo, che i posti andranno a chi ha un padrino politico più potente a scapito di quelli che avrebbero le competenze ma non la raccomandazione giusta. Purtroppo è un andazzo disgustoso che tutti fanno finta di deplorare ma nessuno ha interesse a debellare, magari nella speranza di poterne approfittare in prima persona. Perché si sa che in Italia il merito conta poco, quasi niente, e che i posti importanti vanno agli amici o agli amici degli amici, e chi se ne frega se sono incapaci e non risolveranno mai un problema. L'importante è che siano lì perché qualcuno li ha voluti e il loro partito di riferimento possa contare sul suo esercito di uomini giusti al posto che hanno preteso, non certo a quello giusto. Poi, per fortuna o per caso capita anche che il nominato sia capace e preparato. Ma anche lui sa di far parte dell'esercito di quelli che, come nel famoso film di Nanni Loy, manda Picone. E non si potrà ribellare. Mai.

BEPI ANZIANI
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