L ' ultimo sospetto è arrivato mercoledì, quando si è saputo chi è l'uomo sospettato di aver danneggiato 63 preziosi reperti dei musei berlinesi: Attila Hildmann, cuoco vegano di estrema destra.

Se vi suona familiare non è perché lo abbiate già trovato in altre cronache: è solo che sembra un personaggio di Topolino, quelle figure un po' rozzamente caratterizzate (la strega invidiosa, il cuginastro fortunato) che nei casi minori devono proclamare già dal nome il proprio ruolo nel cast. L'ispettore Manetta, per dire, o l'idraulico Giuseppe Tubi. Ora ecco il vandalo Attila Hildmann, che in tutto - pure nel nazi-veganesimo - sembra più una parodia che una persona.

Beh, non è una buona notizia: forse vuol dire che il Grande Sceneggiatore che ci conduce sul teatro del mondo è stanco. E dopo averci fatto attraversare poemi, saghe e, negli ultimi secoli, grandi romanzi, ora copia dai fumetti per sbarcare l'episodio. Le prime avvisaglie furono con Manganelli capo della polizia, poi è arrivato Trump (Gulp! Sgrunt!), tanto più simile a Rockerduck che a Reagan. Vabbe', adesso va così. Una sola perplessità, nel caso Qualcuno leggesse queste righe: un premier arcitaliano ed equilibrista perché non chiamarlo direttamente Salvo Intese?

CELESTINO TABASSO
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