D a una trentina d'anni ci raccontiamo che sono finite le ideologie, ma è falso. Sono cadute (e nemmeno del tutto) quelle che hanno insanguinato il Novecento, ma il mercato che soddisfacevano ne pretende e ne ottiene di nuove. Avere un sistema di opinioni è una fatica, il vento della realtà e il dibattito interiore lo mettono continuamente alla prova. Darsi a un'ideologia invece è confortante, soprattutto in tempi duri, perché ti dà un kit che semplifica il mondo in buono e cattivo.

Noi parliamo di ideologie e generalmente pensiamo al comunismo, che fu una cattedrale tragica e solenne, ma non significa che per costruirne una serva per forza tutto quel marmo. Quelle di oggi sono dei prefabbricati: si basano su elementi standard - teoria del complotto, ostilità verso chi è differente, frustrazione e angoscia generalizzate - che poi ciascuno arreda come vuole, esponendo nella galleria dei malvagi Bill Gates o gli immigrati, i virologi o i gay. A volte hanno esiti grotteschi, come nel caso dei terrapiattisti naufragati a Ustica, ma non c'è da ridere: il nazismo fu tirato su con gli stessi semplici pannelli usati per assemblare facilmente tanti culti irrazionali di oggi. Sì, parliamo di tempi remoti, più lontani di quanto dicano le date. All'epoca, per dire, non c'erano i social. Ma non è una buona notizia.

CELESTINO TABASSO
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