N on ci sono molte cose astute che noi persone normali possiamo fare in questo momento. Una è starcene a casa il più possibile, e va bene. Un'altra è non rilanciare fra i nostri contatti boiate come quella del “protocollo BSL-4”, falsa come la chioma di Berlusconi ma molto più angosciosa.

Poi ce n'è un'altra ancora: cercare di essere un po' più gentili con il prossimo, visto che abbiamo tutti un bel carico sul groppone. Vanno bene anche gesti minuscoli, servono ad alzare la qualità complessiva della vita.

Per esempio: se dovete mandare un messaggio a qualcuno, scrivetelo anziché mandare un vocale. Leggere è una cosa che funziona alla velocità della luce, ascoltare viaggia a quella del suono. Scrivere è un esercizio molto più lungo che dettare: servono sintesi e un minimo di concentrazione. Dettare invece consente di essere sciatti, e si finisce per infarcire il messaggio di esitazioni e ripetizioni. Certo, per dettare e ascoltare ci vuole lo stesso tempo, ma il tempo è una moneta che deve spendere solo chi manda la comunicazione, non chi deve ascoltarla spazientito. Il tempo è il francobollo, non vale spartirselo col destinatario (poi se queste che avete appena letto vi sembrano sciocchezze, consolatevi: ad ascoltarle avreste perso più tempo).

CELESTINO TABASSO
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