S iccome Hollywood quando c'è da dare gli Oscar dimentica l'Italia, e noi siamo un popolo fiero e tutto il resto, a questo giro i premi ce li diamo da soli. The winner ovviamente is “Prescrizione”, drammone horror che appassiona decine e decine di elettori. E quindi,

attore non protagonista: Toni Servillo, camaleontico nei panni del Pd che si interroga, si spacca e si riattacca, prende una riforma voluta dalla destra, la annusa, la deglutisce e sussurra che è pure buona.

Effetti speciali: il Quirinale, che grazie alla “motion capture” dà (quasi) ininterrottamente la sensazione che a Palazzo Chigi si aggiri un essere in carne e ossa, il misterioso “Conte” al quale tutti chiedono mediazioni, lodi e pomate balsamiche.

Attore protagonista: Matteo Renzi, inarrivabile nei panni di Matteo Renzi. Mozzafiato la scena in cui sequestra la maggioranza sul vagone del Milleproroghe e minaccia di far saltare tutto se non si rinvia la riforma. (Spoiler: un istante prima del botto, il Bomba si disinnesca e salta giù dal vagone urlando: “Ma la vedremo, ah se la vedremo…”). Il ruolo era pensato per Alvaro Vitali, ma Lucio Presta minacciò di fare causa alla produzione se non avessero ingaggiato il suo assistito. Comunque vedetevelo con calma: questa è roba che ci terremo per anni.

CELESTINO TABASSO
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