N egli anni sessanta Konrad Lorenz capì perché nei combattimenti fra lupi il più debole, lo sconfitto, esponga e quasi offra la vena giugulare al più forte: non è un modo suicida per stimolare il morso letale, al contrario questa esibizione di vulnerabilità inibisce l'aggressività del più forte, che non sente più l'impulso a uccidere perché gli basta questa clamorosa, ostentata chance di farlo. È la ritualizzazione del conflitto e serve a evitare che gli scontri decimino il branco.

Veniva in mente ieri leggendo che il leghista Filippo Frugoli, il consigliere leghista di Massa che su Facebook ha accostato Pertini alle Brigate Rosse, ha fatto un passo indietro. E non con l'ipocrita “Mi spiace se qualcuno si è sentito offeso...” o con l'orrido “Sono stato frainteso”: ha proprio chiesto scusa umilmente, lo rifarà in Consiglio comunale e devolverà un mese di stipendio alla fondazione Sandro Pertini.

Chiedere scusa è l'equivalente sociale del mostrare la giugulare, un'ammissione di vulnerabilità. Ne tenga conto chi gli ha promesso di spaccargli i denti o di fargli bere acido: per i lupi rinunciare ad azzannare fino all'ultimo è un istinto, tra noi si chiama civiltà. I lupi si bloccano per rendere il branco più forte. Per noi si tratta di diventare un po' meno branco.

Anche se ci toccano il vecchio Sandro.

CELESTINO TABASSO
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