I l mare rappresenta per i Paesi dell'Unione europea un'enorme fonte di ricchezza e la principale via di comunicazione per le merci: il 50 per cento dei beni di consumo entra in territorio comunitario con le navi e il 45 per cento dell'export esce attraverso il commercio marittimo. Altrettanto rilevanti sono gli scambi via mare all'interno dell'Ue, attorno al 35 per cento del movimento totale. Le attività economiche legate al mare creano un valore aggiunto lordo di quasi 500 miliardi di euro e producono 5,4 milioni di posti di lavoro in Europa.

L'Italia per la sua posizione strategica nel Mediterraneo e per lo sviluppo costiero ha una vocazione marittima millenaria, tanto da essere sempre stata al centro di tutte le rotte del Mare Nostrum e come “hub” per i traffici verso l'Atlantico. Importa via mare quasi l'85 per cento del fabbisogno di materie prime ed esporta il 55 per cento dei prodotti finiti. Il mare non solo come via di comunicazione per gli scambi commerciali, ma come fonte di ricchezza per prodotti ittici, approvvigionamento energetico, industria cantieristica e turismo.

Qualsiasi politica europea e nazionale, dunque, non può prescindere da una governance che riguardi il sistema marittimo nel suo complesso, dai commerci ai trasporti passando per le attività economiche in qualsiasi modo legate al mare. Non ultime le politiche per la difesa navale e la sicurezza delle coste con l'emergenza continua dei flussi di migranti provenienti dal Nord Africa. (...)

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