Come accade ogni anno, con l’arrivo della primavera ritorna anche l'ora legale. Quest’anno, il passaggio da quella solare, avverrà notte tra sabato 30 e domenica 31 marzo 2024. Una data che coincide con quella di Pasqua. Grazie a questo spostamento, potremo avere un’ora di luce solare in più durante il giorno (anche se, tecnicamente, un'ora in meno di sonno quella notte). L’ora legale sta diventando una battaglia ideologica: per molti, infatti, è impossibile non schierarsi in uno dei tre fronti: ora legale tutto l’anno, solo nei mesi più caldi o addirittura mai. La principale argomentazione è quella del risparmio energetico. Tema che fa molta presa in un periodo di inflazione e caro-bollette. Ma poi c’è anche quella della salute.

Conto economico. La convenienza economica c’è, com’è ovvio nel momento in cui la sera fa buio un’ora più tardi. Significa accendere la luce di case, uffici, industrie e strade per meno tempo. Per alcuni sarebbe però un vantaggio limitato. Perché si concentra soprattutto nei mesi di autunno e primavera, perché d’estate fa buio più tardi e, quindi, l’ora guadagnata cade quando la maggior parte dei luoghi di lavoro hanno chiuso. Poco o nullo invece è l’impatto sugli altri consumi elettrici come lavatrici, lavastoviglie, forni e altro ancora, che utilizziamo a prescindere da quanta luce ci sia fuori casa. Detto questo, però, seppure non così rilevante, il vantaggio c’è. E questo è un fatto.

Ora, nel 2018, la Commissione Europea ha indetto un referendum, a cui hanno risposto circa 5 milioni di cittadini, per decidere se abolire lo spostamento e mantenere un orario unico. Nonostante l’84% si sia pronunciato a favore, è emersa una frattura tra i cittadini del Nord Europa, dove la presenza ridotta del sole anche in estate non fa ottenere grandi benefici dall’ora legale, con quelli di Italia, Spagna e Grecia, che ritengono il sistema attuale vantaggioso, sia per minor dispendio energetico, sia per l’economia legata al turismo. Ma il Parlamento europeo ha deciso che ogni Stato può decidere se adottare il sistema dell’ora solare/legale, oppure mantenere un orario fisso. Una libertà di scelta che ha fatto sì, però, che nessuno, o quasi, abbia ancora scelto. L’Italia, per esempio, non lo ha ancora fatto.

I benefici per la salute. Nella letteratura scientifica ci sono diversi studi sulle possibili conseguenze del cambio dell’ora. Il giorno successivo all’entrata in vigore dell’ora legale si registrano più incidenti stradali, verosimilmente legati alla privazione di sonno , ma nell’intero periodo in cui è in vigore gli incidenti diminuiscono, probabilmente per la maggiore luce quando si torna a casa dal lavoro. Per quanto riguarda le patologie cardiache, una ricerca ha mostrato che non è il giorno successivo al cambio a far registrare un aumento degli infarti, bensì tutti gli altri giorni della prima settimana. Insomma, l'abbandono del doppio cambio orario annuale farebbe cessare anche i piccoli disturbi di alterazione del ritmo circadiano che sperimentiamo nel passaggio da ora solare a ora legale e viceversa, con effetti benefici sulla. Per questi motivi la società italiana di medicina ambientale chiede di adottare l'orario legale tutto l'anno. Una possibilità, come detto, prevista dall'Unione europea, che però lascia ampia discrezionalità agli Stati membri, auspicando un coordinamento tra le varie nazioni per evitare ripercussioni sugli scambi commerciali e i movimenti transfrontalieri.

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