Dopo un anno e mezzo di ascesa verticale e le ultime settimane di equilibrio, i tassi di interesse sul costo del denaro stanno per cominciare a scendere. L’inflazione considerata «in rapido calo» in Italia ma soprattutto in tutta l’Unione europea spalanca le porte a un cambio di rotta radicale della Banca centrale. Nei prossimi mesi dovrebbe partire il taglio dei tassi che ridarà fiato a chi ha un mutuo variabile ma aprirà anche le porte a una stagione più rassicurante di tutto il settore immobiliare, favorendo l'accensione di nuovi mutui. Dal 2022 il sistema delle compravendite delle case ha subito un brusco ridimensionamento per l’impennata dei tassi. Trend legato a filo doppio alla crescita dell’inflazione - con l’aumento dei prezzi al consumo - scattata all’indomani della stagione del Covid.

Scenari positivi

Il governatore della Banca di Italia Fabio Panetta conferma la volontà del Consiglio direttivo della Bce di arrivare in fretta al taglio dei tassi: «C’è un consenso che sta emergendo soprattutto nelle settimane più recenti». Gli occhi restano puntati sull’inflazione, che però sembra essersi arrestata, allontanando il rischio di un nuovo aumento dei prezzi: in questo senso i timori erano legati al costo del petrolio e del gas ma anche alla possibile crescita degli stipendi. Scenari che finora non si sono concretizzati, per questo gli analisti sono concordi nel ritenere che si possa arrivare in fretta al taglio dei tassi.

Costo dei mutui in calo

Sul fronte dei mutui le banche fanno offerte già vantaggiose rispetto a qualche mese fa, in particolare nel caso di proposte a tasso fisso, dal momento che gli indicatori di riferimento guardano al mercato del medio periodo. Si deve ancora delineare, invece, il calo dei mutui a tasso variabile: in questo caso il collegamento con l’azione della Bce e con il parametro di riferimento – l’Euribor – prevede un automatismo molto più diretto. Per ora il tasso della banca di Francoforte resta attorno al 4%, ancora non troppo lontano dalle soglie record del 2008 (sopra il 5%), le più alte di sempre nei venticinque anni di vita del sistema di riferimento unico dell’area euro.

Le previsioni degli analisti

Secondo la S&P Global Rating, società di ricerca finanziaria molto sensibile alle variazioni degli scenari di mercato, la Banca centrale europea potrebbe tagliare i tassi per ben tre volte nel 2024. La prima tappa dovrebbe arrivare all’inizio di giugno, seguita poi da ulteriori interventi. L’agenzia di rating statunitense ipotizza invece tagli più limitati nel 2025, con il tasso sui depositi della Bce che si assesterà intorno al 2,5 per cento e non al 2, come si pensava sino a qualche mese fa. Quindi tagli sì, ma senza azioni radicali. Di sicuro si apre un scenario più rassicurante per chi ha mutui (a tasso variabile) in corso o per chi vuole accendere mutui nel breve e medio periodo. Sembra che la tempesta dei tassi alle stelle del 2023 sia davvero alle spalle.

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