Cinque donne e altrettanti uomini. Sono i candidati sardi alle elezioni europee con un perfetto equilibrio di genere, anche se i partiti hanno altre quarantotto ore di tempo per allargare la rosa dei nomi.

La Sardegna non corre da sola: gli otto seggi che si assegnano nel secondo week-end di giugno vanno divisi con la Sicilia, che alle urne potrà contare su un indiscutibile vantaggio demografico. La sfida, però, non è impossibile, anzi: la differenza la faranno proprio le alleanze interregionali che i candidati sapranno costruire.

Giorgia Meloni sarà capolista anche nelle Isole (così come nelle altre quattro circoscrizioni nazionali) per un effetto-traino stimato in un tre per cento.

Il nome sardo del collegio con la Sicilia è arrivato da Pescara, dove i Fratelli d'Italia si sono dati appuntamento per la due giorni di conferenza programmatica: sarà Salvatore Deidda a tentare la scalata al Parlamento di Strasburgo.

Il rivale più diretto di FdI è il polo centrista che sull'asse Cagliari-Palermo ha unito Riformatori, Forza Italia e Noi Moderati. Si scommette tutto su Michele Cossa, uno dei padri dell'insularità.

Alessandra Carta

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