Sono passati ben ventiquattro anni dal debutto televisivo del Grande Fratello (nel 2000 la primissima edizione condotta da Daria Bignardi e vinta da Cristina Plevani, con Pietro Taricone). Il reality per antonomasia è appena terminato, ma il suo declino sembra essere ancora lontano. Si sono spente le luci dopo sei mesi di occhiuta prigionia nell’acquario di Cinecittà, un racconto che ha toccato tutte le corde, condensate in puntate di quattro ore due volte a settimana: tradimenti e amori da telenovela, scandali e docce, liti da osteria. Una sceneggiatura perfetta che ha sedotto per 180 giorni. La formula ormai collaudata del reality ha funzionato di nuovo e gli ascolti non sono mai scesi sotto il minimo sindacale.

Ha vinto Perla Vatiero, un’ex concorrente di un programma televisivo di inizio estate molto seguito sulla rete ammiraglia di Mediaset (Temptation Island) e che si registra in Sardegna, a Santa Margherita di Pula, alle porte di Cagliari. Nelle lunghissima diretta della finale di lunedì 25 marzo, chiusa alle 2 del mattino, la vincitrice si guardava intorno emozionata, ricordando tutte le emozioni vissute. Tra cui il riavvicinamento con l’ex fidanzato Mirko Brunetti. La coppia aveva partecipato all’ultima edizione di Temptation e ne era uscita separata: lui aveva lasciato la compagna dopo cinque anni di relazione, andandosene con la tentatrice Greta Rossetti. Tutti e tre i coinvolti si sono ritrovati a convivere tra le mura del GF. Un triangolo che ha portato fortuna a Perla e, alla fine, come gran parte del pubblico auspicava, i due sono tornati insieme. Happy end.

E dire che questa edizione era nata all’insegna della lotta contro il trash che il conduttore (e condottiero) Alfonso Signorini (voto 9), era incaricato di affrontare insieme con la sua compagna di viaggio, Cesara Buonamici. Non sempre brillante nelle vesti di opinionista (e non è necessariamente un difetto) la giornalista si è conquistata il diritto di diventare direttrice ad personam nella sede romana del Tg5.

L’edizione quest’anno mescolava vip e meno vip: siccome i primi non sono così vip, gli autori si sono dannati a far diventare vip i non vip. Il Grande Fratello conferma — tra molti alti e pochissimi bassi la geniale e inquietante intuizione di un format tv che da finestra sul mondo si è trasformata in buco della serratura. E in questa società sempre più voyeuristica il Grande Fratello è uno strumento ancora contemporaneo. Al tempo di Taricone c’era la curiosità per un format nuovo, una sorta di esperimento sociale, i topi umani sotto la lente delle telecamere. Ventiquattro anni dopo, piaccia o meno, la sua forza attrattiva è rimasta la stessa.

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