Sono in 60 gli ambulanti del tradizionale mercatino di Bosa del martedì. Stamattina davanti al municipio hanno protestato contro il sindaco Pier Franco Casula per la chiusura del mercatino, che dura da settimane, ordinata in seguito ai casi di positività al Coronavirus che si sono verificati tra la comunità bosana.

La manifestazione è stata organizzata dall'ANA-UGL, una sigla sindacale che raccoglie l'adesione di gran parte degli ambulanti, che a Bosa si sentono discriminati rispetto ai loro colleghi commercianti.

"Perché il sindaco ha ordinato solo la chiusura del mercatino mentre le altre attività commerciali rimangono aperte?", domanda il presidente ANA Sardegna Roberto Marongiu.

"Ci ha riferito - spiega Marongiu - che se le norme del nuovo Dpcm saranno meno restrittive potremmo riaprire già nella giornata di martedì 8 dicembre. Vedremo, anche noi abbiamo diritto di lavorare e continuiamo a considerare la nostra serrata ingiusta. Inoltre - conclude - ci sono altri aspetti da chiarire, come la tassa sul suolo pubblico, che a Bosa per gli ambulanti è tra le più alte applicate in Sardegna".
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