Hanno cambiato padrone, e sono ora al servizio di altre persone, quattro reni e due fegati.

Tutti trapiantati in appena due giorni, durante i quali le équipe specializzate dell'ospedale Brotzu di Cagliari hanno fatto gli straordinari.

Sei interventi in un fine settimana non sono un record, nell'azienda ospedaliera cagliaritana, ma confortano perché il numero di trapianti era drasticamente sceso e ora è in ripresa: erano stati 62 nel 2017, 67 nel 2018, 79 l'anno scorso. E quest'anno - gennaio nemmeno è finito - si è raggiunta quota otto: se fosse una media regolare, per il 2020 si potrebbe sperare in un centinaio di trapianti d'organo.

"Vogliamo migliorare costantemente - conferma Paolo Cannas, commissario straordinario dell'Aob (Azienda ospedaliera Brotzu) - quindi abbiamo modificato i turni affinché il trapianto diventasse una pratica normale e non prestata a parte su base volontaria".

"Poi - aggiunge Cannas - è stato creato un fondo di premialità per le équipe impegnate, al di là del loro lavoro di tutti i giorni, nell'attività dei trapianti, di cui tutte le figure professionali coinvolte si devono impegnare".

L'intervista.
© Riproduzione riservata