Perché Marco Frau è sparito la notte del 15 ottobre scorso? È stata una decisione volontaria? È stato costretto a fuggire? È stato ucciso? Si è ucciso?

A due mesi dalla scomparsa il mistero sulla fine del 52enne insegnante di Villasimius resta intatto. Mesi di ricerche non hanno portato risultati, dell'uomo non c'è traccia. La Procura di Cagliari ha aperto un'inchiesta per omicidio contro ignoti, utile a sfruttare strumenti investigativi altrimenti inutilizzabili, ma al momento mancano elementi che lascino pensare a una fine violenta. Però emergono le inconciliabili versioni su abitudini, relazioni e comportamenti dell'uomo raccontate dalle figlie Simona e Michela e dalla collega dell'insegnante, Lisa Esposito. La sera del 15 ottobre lei e Frau erano a cena assieme, poi l'uomo è sparito. "Abbiamo discusso per questioni di lavoro", assicura Esposito, "ero stanca e volevo andare via. Mi ha accompagnata all'auto, erano le 22,30. La mattina dopo l'ho chiamato alle 8, non ha risposto. Le lezioni sono cominciate alle 8,30 e lui non c'era. Mi sono preoccupata e sono andata a vedere a casa sua. Avevo le chiavi: si fidava. Era tutto a posto". A quel punto "sono andata dai carabinieri".

Per le figlie però "il vicino ha detto che il litigio è cominciato alle 22 ed è finito solo alle 23". E ci sarebbero altri punti oscuri. "Non usciva da casa senza telefono e portafogli. E perché lasciare le chiavi dentro?".

Insomma, quella notte non avrebbe fatto rientro a casa: "È uscito di fretta e non può essere sparito da solo". Esposito ricorda: "Sono andata a cercarlo a Villasimius, Villagrande, Uta. Marco era educato ma di poche parole. Lo accompagnavo a scuola e lo riportavo a casa. Non credo a un gesto brutto né che qualcuno possa avergli fatto del male: aveva una forza esagerata. Io aspetto ancora che torni". Le figlie non più.
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