A Is Arutas, nel cuore della costa di Cabras, c’è chi è disposto a pagare per portar via un ricordo di quell’angolo di paradiso. La sabbia viene usata persino per fare le bomboniere. La richiesta evidentemente c’è ma, se esiste un mercato del quarzo del Sinis, presumibilmente è ben nascosto.

Nei giorni scorsi una coppia di turisti napoletani, sorpresa dagli operatori dell’aeroporto di Elmas con una bottiglietta di chicchi bianchi già confezionata, ha sostenuto di averla acquistata da un ambulante davanti alla spiaggia di Mari Ermi. E anche oggi lungo le spiagge del Sinis il giro di venditori era numeroso come sempre, ma loro sono stati i primi a ricordare la presenza dei cartelli di divieto.

E nelle spiagge di Cabras ci sono gli irriducibili ladri di sabbia che colpiscono sempre, come dimostra anche il sequestro di oltre 200 chili effettuato nei giorni scorsi a Elmas. E oggi a Is Arutas una allegra famigliola in vacanza ha tentato il colpo ma è stata bloccata da altri bagnanti.

Tanto lavoro dunque per bagnini e barracelli che controllano le spiagge mentre il sindaco Andrea Abis sottolinea che il Comune non può essere lasciato solo.

"Occorre potenziare la vigilanza e il sistema di sanzionamento – ha detto - ma è una partita che il Comune non può giocare da solo".

Con la Regione e il corpo forestale è già stato aperto un tavolo di lavoro per cercare le soluzioni migliori per il prossimo anno.
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