Si interrompe per asciugare le lacrime mentre parla con i giornalisti la premier danese Mette Frederiksen, scusandosi per la gestione della "crisi dei visoni", dopo la decisione di abbattere in modo massiccio gli animali per combattere il coronavirus nel paese.

"Abbiamo una generazione di allevatori di visoni molto competenti. Da padre in figlio. In poco tempo, il lavoro di una vita è stato devastato... E questo... Questo è molto toccante per loro. Mi spiace moltissimo, anche per me lo è stato", ha detto a TV2.

La premier ha fatto visita a un allevamento a Kolding, nell'Ovest del paese, i cui animali sono stati sopressi anche se erano sani e poco dopo si è appreso che il governo non aveva il diritto di farlo.

"Ritengo che ci sia motivo di scusarsi per lo svolgimento dei fatti non ho alcun problema a dire scusa per degli errori che sono stati commessi", ha aggiunto, al termine della visita, promettendo da parte del governo un indennizzo adeguato.

A inizio novembre Frederiksen ha annunciato l'abbattimento generalizzato di tutti i visoni del paese a causa della problematica mutazione che avrebbe potuto, secondo degli studi preliminari, minacciare l'efficacia del futuro vaccino anti-Covid. Qualche giorno dopo, tuttavia, il governo aveva ammesso che non c'era "sufficiente base legale" per questa misura. Anche il ministro dell'Agricoltura danese si è scusato, prima di dimettersi la settimana scorsa. Intanto più di due terzi di circa 15-17 milioni di animali sono stati già abbattuti, secondo l'ultimo bilancio.
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