Si tratta di una serie di domande a se stesso, vergate di suo pugno al San Raffaele e destinate a sua figlia Marina, pubblicate ora nel nuovo libro di Paolo Del Debbio “In nome della libertà”
«Al S. Raffaele mi chiese carta e penna: ho letto e riletto quelle pagine decine e decine di volte, e credo sia giusto non rimangano un ricordo soltanto privato»