La Torres festeggia 117 anni di storia
Dal 1903 al 2020 una storia di alti e bassi con una costante: la passione dei tifosiPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Nell'aprile 1903 nasceva a Sassari la Sef Torres, dove Sef sta per Società di educazione fisica, in realtà una vera e propria polisportiva perché in quegli anni si praticavano anche ginnastica, boxe e varie specialità di atletica. La società attuale che milita in serie D, timonata dal presidente Salvatore Sechi, la può celebrare solo sui social, vista la quarantena. Per tutto il giorno il profilo ufficiale Facebook raccoglierà immagini e video inviati anche dai tifosi per comporre un museo digitale.
LA STORIA - Già il 14 aprile si erano affrontate la squadra sassarese e l'Amsicora di Cagliari, ma di questo match di calcio non si conoscono risultato e formazioni. La fondazione viene fatta risalire al 19 aprile, anche se è solo nel settembre dello stesso anno che inizia l'attività sportiva ufficiale con un saggio ginnico al Teatro Verdi. L'attività calcistica venne svolta con continuità dal 1907 e il primo allenatore fu Piero Marchisio. Già l'anno successivo la prima amichevole "internazionale" con l'amichevole ad Ajaccio.
Da allora la storia rossoblù è stata ricca di campioni e giocatori come Umberto Serradimigni e Vanni Sanna, che hanno anche indossato la maglia del Cagliari, sorte toccata più tardi al fuoriclasse di Oliena Gianfranco Zola. Tra gli uomini simbolo anche il bomber Marzio Lepri (122 reti) e il portiere Tore Pinna, recordman di presenze in rossoblù con 347 presenze. Le squadre più amate di sempre sono quelle dagli anni 1986 al 1989, dove oltre a Zola c'erano anche Mario Piga e Angelo Del Favero, giusto per citarne un paio di una formazione che i tifosi conoscono a memoria. I rossoblù di Bebo Leonardi conquistarono la C1 e l'anno successivo con Francesco Liguori in panchina arrivarono quarti (non esistevano i playoff) pareggiando per 1-1 sia all'andata sia al ritorno contro il Cagliari che conquistò quella serie B rimasta solo un sogno per i sassaresi.
La partita mitica è quella giocata il 29 gennaio 2006 contro il Napoli davanti ai 12mila spettatori del "Vanni Sanna" (chiamato da molti sassaresi ancora Acquedotto) e alle telecamere di Sky: una vittoria trionfale per 2-0 della squadra allenata da Antonello Cuccureddu, con doppietta di Felice Evacuo. Il Napoli a fine stagione sarebbe comunque tornato in serie B.
Negli ultimi quindici anni la società sassarese ha vissuto pochi momenti felici rispetto a problemi e delusioni, tra fallimenti, liquidazioni e qualche dirigenza continentale dalla condotta disastrosa. E' rinata dalle proprie ceneri ancora una volta nel 2017 grazie a Salvatore Sechi e prima che venisse interrotto il campionato di serie D era al terzo posto, un piazzamento sorprendente.
C'è stata una costante in 117 anni: la passione dei tifosi, che ha resistito persino quando i colori rossoblù sono dovuti ripartire dalla Promozione.